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Fascicolo sanitario elettronico: lo stato dell’arte

By Giugno 9, 2015No Comments3 min read

Così come stabilito dal decreto legge n. 179 del 2012, entro il primo luglio 2015 tutte le Regioni e Province Autonome dovranno attivare il fascicolo sanitario elettronico (FSE). 

Tutte le amministrazioni, fatta eccezione per la Provincia Autonoma di Bolzano, hanno inviato i propri piani progettuali all’Agenzia per l’Italia Digitale e che essi sono attualmente oggetto di valutazione da parte di una commissione nata per lo scopo.
Lo stato dell’arte nei territori:

Gli FSE esistenti: sono cinque (Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna), più qualche sperimentazione attiva qua e là a (solita) "macchia di leopardo". Secondo dati non ufficiali, sarebbero 12 milioni circa i cittadini che possono accedere al loro Fascicolo, nel senso che hanno espresso il consenso al trattamento dei loro dati clinici. E qui scatta il primo problema: "possono accedere", che non significa "accedono". Difficile, in assenza di dati ufficiali, stimare il reale accesso: secondo l'Osservatorio Netics (che ha raccolto informazioni presso le ASL e le associazioni di rappresentanza dei medici di famiglia) gli utenti "reali" (e continuativi, escludendo quindi il "primo click" fatto per curiosità) sono meno di 2 milioni..

Non poche Regioni disegnano un modello di FSE fortemente orientato al medico, rifacendosi al modello lombardo. Di fatto, il fascicolo viene pensato come la piattaforma attraverso la quale i medici di famiglia ricevono referti, "dimenticandosi" di coinvolgere gli assistiti se non per quanto riguarda il mero atto formale del consenso al trattamento dei dati e qualche minuscola "concessione" in termini di servizi (scelta e revoca del medico di famiglia, ritiro telematico dei referti e pagamento elettronico del ticket).

Mentre invece l'esperienza emiliano-romagnola di "SOLE" e trentina di "TreC" dimostrano che la "killer application" del FSE è la cosiddetta "MyPage", ossia quell'insieme di interfacce destinate a fornire al cittadino una sorta di "one-stop-shop" per tutti i suoi bisogni afferenti alla sfera della salute e dell'assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale, arrivando anche a ricomprendere gli eventi generati "al di fuori" del SSN (dentista, sanità privata, eventi clinici generati all'estero) e quelli "personali" (scadenzario, piani terapeutici, cassetto amministrativo-fiscale, ecc.).