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Giustizia digitale, lo switch off degli avvocati

By Gennaio 29, 2015No Comments2 min read

Dal 30 giugno 2014 è scattato l’obbligo di deposito in via telematica degli atti processuali e dei documenti nei procedimenti civili, contenziosi o di volontaria giurisdizione in base al Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Decreto crescita) come modificato dalla Legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (Legge di stabilità) che obbligano gli avvocati al deposito telematico degli atti processuali e dei documenti in tutti i procedimenti civili, contenziosi o di volontaria giurisdizione celebrati innanzi al Tribunale a partire dal 30 giugno 2014.

Da anni gli avvocati civilisti possono consultare le proprie pratiche on line tramite Polisweb, che negli ultimi tempi si è evoluto permettendo la consultazione in tempo reale dei procedimenti nonché di tutti i documenti telematici presenti nel fascicolo. Ed oggi, secondo i dati del Ministero pubblicati nel rapporto "Servizi telematici in ambito civile" del 27/11/2013, la consultazione da remoto è possibile per tutti i Tribunali, le Corti d'Appello e gli uffici del Giudice di Pace (sedi circondariali), nonché completamente gratuita (basta possedere un dispositivo di autenticazione solitamente associato alla firma digitale) se si accede dal sito predisposto dal Ministero della Giustizia https://pst.giustizia.it. Il tutto anche a mezzo l'applicazione per smartphone creata appositamente e che fornisce dati anonimi a fronte dell'inserimento del solo numero di iscrizione della causa a ruolo.

Inoltre, da più di un anno, tutti gli avvocati ricevono le comunicazioni di cancelleria a mezzo posta elettronica certificata, eliminando completamente i costi della notifica a mezzo ufficiale giudiziario: uno switch che ha permesso un risparmio stimato, secondo le recentissime fonti ministeriali sopra citate, di oltre 40milioni di euro negli ultimi 12 mesi.

Senza dimenticare che l'avvocato munito di indirizzo di posta elettronica certificata e di firma digitale può essere abilitato alle notifiche in proprio a mezzo PEC (a norma della Legge n. 53/1994 recentemente modificata) che dal 15 dicembre 2013 diverranno incontestabilmente voce di risparmio di spesa per molti studi legali.

Già realtà sono poi i pagamenti telematici di contributo unificato e diritti di cancelleria e tutti i Tribunali e Corti d'Appello risultano oggi abilitati alla ricezione delle relative ricevute.