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Scuola, gestione documentale digitale solo per il 2% dei dirigenti

By Gennaio 30, 2014No Comments3 min read

L' Osservatorio Kion Scuola Innovazione (Oksi) ha promosso un’indagine sulla dematerializzazione nel mondo della scuola che ha interessato un campione di 200 dirigenti scolastici e i suoi principali risultati sono stati anticipati sul sito del Corriere delle Comunicazioni.

“La stragrande maggioranza dei dirigenti scolastici – si legge in apertura della news del Corriere delle Comunicazioni – è consapevole del fatto che nella scuola sia importante lasciarsi alle spalle la carta.
Ma nonostante questo il passaggio a “paperless” procede a piccoli passi. Se soltanto il 2% dei dirigenti usa un sistema di gestione documentale digitalizzato, il 41% pensa che il principale campo di intervento siano il registro di classe e dei docenti, mentre i principali ostacoli sono per il 28% del campione la mancanza di dotazioni tecnologiche, per il 24% nei costi della transizione e per il 22% le “resistenze interne al cambiamento”. Infine, il 66% degli intervistati vede nella dematerializzazione una possibilità per risparmiare “molto” o abbastanza” in materiali di cancelleria (…).
Il maggior beneficio attribuito alla dematerializzazione – si legge in un passaggio successivo – è quello del risparmio della carta e dello spazio necessario agli archivi fisici (36%), seguito dalla possibilità di accedere più rapidamente alle informazioni (22%), dall’alleggerimento burocratico delle amministrazioni (13%) e dalla prevenzione del degrado e dello smarrimento dei documenti (12%).
Oltre al registro di classe, gli ambiti prioritari della dematerializzazione sono quelli dei certificati degli studenti (23%), le comunicazioni con le famiglie (22%) e, infine, gli archivi delle verifiche (12%)
”.
Interrogati su quali sia il livello di dematerializzazione del proprio istituto in ciascun ambito (“nullo”, “minimo”, “discreto” o “elevato”), il 58% ha considerato “elevato” quello relativo al registro di classe, il 44% quello delle comunicazioni con le famiglie, il 23% quello dei certificati degli studenti e il 13% quello degli archivi delle verifiche. 
“Dall’indagine - si legge nello studio - emerge la mancanza di un approccio coordinato nell’uso attuale di strumenti digitali, intesi come agenti della dematerializzazione: viene infatti indicato il ricorso al sito web (36%), al protocollo elettronico (35%) e al registro elettronico (24%), ma solo il 2% dichiara di usare una soluzione di gestione documentale, vero fulcro della dematerializzazione intesa come controllo dell’intero ciclo di vita dei documenti associati, non solo di singole fasi, e quindi di semplificazione amministrativa”.

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