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Se siete avvezzi alla lettura di giornali o news online o se semplicemente avete guardato qualche volta il telegiornale negli ultimi mesi, forse avrete sentito nominare la parola PNRR almeno una volta. Ma vi siete mai chiesti cosa sia esattamente il PNRR?

Una recente ricerca dell’Osservatorio PA ha messo in luce come circa il 28% degli italiani non abbia mai sentito nominare il PNRR, neanche per nome. Un dato sconcertante se pensiamo a quante volte venga nominato negli attuali dibattiti politici e sociali. La confusione sembra essere per lo più tra donne e giovani nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. Inoltre, ben il 43% degli italiani sente di non essere abbastanza informato a causa di una scarsa comunicazione da parte delle istituzioni: solo un italiano su 10 afferma di capire il PNRR in modo chiaro e trasparente. 

Allora forse, davanti all’apparente mancanza delle istituzioni nell’informare il cittadino, vogliamo intervenire noi facendo un po’ di chiarezza sul PNRR con un focus su tutto ciò che pertiene la digitalizzazione, il nostro ambito di expertise. 

Andiamo a vederlo insieme.   

Che cos’è il PNRR?

Partiamo con le basi. Il PNRR è un acronimo che sta per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a volte conosciuto più semplicemente come Recovery Plan. Il suddetto piano nasce per far fronte alle difficoltà causate dalla pandemia e per rivoluzionare il futuro del Paese in chiave green e digitale, rimanendo al passo con i cambiamenti nel resto del mondo. Un progetto economico significativo, destinato a durare fino al 2026 e con grandi ambizioni.

Il governo ha destinato al Recovery Plan un totale di 191,5 miliardi di euro, destinati a sei settori e missioni diverse (ma complementari):

  •  Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
  •  Rivoluzione verde e transizione ecologica
  •  Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  •  Istruzione e ricerca
  •  Coesione e inclusione
  •  Salute

Sicuramente digitalizzazione e sostenibilità sono un fil rouge della campagna e andranno a influenzare ogni parte del piano, sia direttamente che indirettamente. In fondo dobbiamo mettercelo in testa: digitalizzazione e sostenibilità devono necessariamente andare a pari passo nella stessa direzione.  

Quali sono i piani del PNRR per la Digitalizzazione?

Saranno destinati circa 50 miliardi in totale per tutte le attività che ricadono sotto questo grande ombrello della digitalizzazione. Sicuramente l’obiettivo generale è quello di rendere più accessibile l’innovazione tecnologica ai cittadini, tenendo conto anche del lato formativo: una grande fetta di italiani, soprattutto tra gli over40, sono ancora da considerarsi analfabeti digitali. 

Una ricerca del 2020 ha addirittura messo l’Italia al quartultimo posto in Europa per alfabetizzazione digitale, con un 30% di persone che non utilizzano in nessun modo internet. Un dato che ha sicuramente fatto correre il Governo ai ripari. 

Ma quindi a cosa serviranno i miliardi stanziati per la digitalizzazione?

Ecco il focus delle attività del Governo per quanto riguarda la digitalizzazione:

  • Facilitare la Transizione verso l’Industria 4.0.
  • Transizione verso un sistema di connessione 5G e fibra, per pubblici e privati.
  • La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e rafforzamento della cybersecurity.
  • incentivi per la transizione digitale e per l’adozione di tecnologie innovative e le competenze digitali da parte delle aziende.
  • La digitalizzazione del sistema sanitario, Telemedicina.
  • Formazione per le skills digitali e colmare il gap di alfabetizzazione digitale.

Essendo un piano della durata di cinque anni, il PNRR propone continuamente nuove iniziative e incentivi per il raggiungimento di questi obiettivi. 

Ad esempio, vi ricordiamo dell’ultima iniziativa di digitalizzazione del Governo dedicata alle aziende, il Bonus Internet 2022, di cui abbiamo discusso tutti i dettagli nel nostro precedente articolo. 

Comunque già possiamo dire di aver fatto qualche passo avanti. A novembre dello scorso anno la Commissione Europea ha pubblicato la nuova classifica dell’indice Desi, un indice che misura la digitalizzazione dei paesi europei, dove l’Italia è riuscita a passare dal 25esimo posto al 20esimo. Sicuramente non un salto da gigante ma comunque un dato incoraggiante che ci dice che stiamo procedendo verso la direzione giusta. 

Noi di Copying crediamo fermamente nel progetto di portare cultura digitale all’interno delle aziende  e siamo promotori di innovazione sotto qualsiasi aspetto. Se siete un’azienda interessata ad intraprendere un percorso di digitalizzazione, noi possiamo supportarti sotto qualsiasi aspetto con servizi personalizzati e sempre aggiornati, con un’attenzione in più verso la sostenibilità.

Siamo specializzati in:

  • Digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti
  • Connettività
  • Firma e fatturazione elettronica
  • Gestione delle infrastrutture IT
  • Politiche di privacy e cybersecurity 

Qui la lista completa dei nostri servizi.

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