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Digitalizzazione di quà, digitalizzazione di là. Ma la digitalizzazione sta effettivamente prendendo piede nelle aziende in modo omogeneo? 

È la domanda che ci poniamo oggi in seguito a nuovi recenti studi sul livello della digitalizzazione nelle aziende in Italia. 

Per noi di Copying, la digitalizzazione è qualcosa di inesorabile, il nostro servizio fulcro. Ma ancora molte aziende, o meglio molti impiegati, non sembrano essere totalmente pronti a una rivoluzione sistematica. 

Con tanti progetti in the making proprio dedicati alla digitalizzazione delle aziende, come ad esempio i piani del PNRR di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, sarebbe un peccato non essere pronti.

Andiamo a vedere nel dettaglio.

Qual è la situazione della digitalizzazione nelle imprese italiane?

Secondo una nuova ricerca di Kelly Services Italia, un’agenzia per il lavoro italiana,  su un campione di 1000 persone solo il 23% degli impiegati italiani dichiara di utilizzare assiduamente strumenti digitali sul lavoro. Mentre il 31% degli occupati, quindi un buon uno su tre, li utilizza raramente. 

Questi numeri ci pongono ad un bivio: da un lato un buon numero di persone si sente fiducioso e sperimentatore, mentre l’altro lato si sente un po’ un disastro. 

Una divisione che peggiora quando viene chiesto esplicitamente come gli impiegati si sentano ad utilizzare nuove tecnologie: 

  • il 37% si sente più che esperto;
  • il 53% si colloca nella media;
  • il 10% si autodefinisce inesperto.

Questo vuol dire che circa il 63% degli italiani non si ritiene abbastanza confident nell’approccio alla digitalizzazione. Numero che spiegherebbe perchè l’Italia continua ad essere uno dei fanalini di coda in Europa per la digitalizzazione (secondo l’indice DESI): nel 2021 l’Italia si trova ancora solo al ventunesimo posto.

L’incompetenza digitale degli impiegati cosa può comportare per le aziende?

Quando tecnologie sempre più complesse entreranno a far parte della vita aziendale, e quindi non si parlerà più di un “banale” Excel o Power Point, cosa succederà alle persone meno esperte? 

Si inizia a parlare di Cloud, di Intelligenza Artificiale, di programmazione, Blockchain, Internet of Thing … e la lista potrebbe andare avanti. Voi sapreste dare una definizione a tutte queste parole? Beh, secondo l’indagine, il 53% degli intervistati dichiara di avere familiarità con queste tecnologie. Una percentuale che si alza al 72% tra le figure direttive che dimostrano di avere un bisogno più urgente di avere esperienza sul campo. 

Se non si colma il gap di skills digitali tra dirigenti ed impiegati, l’azienda non potrà trovare un equilibrio nel portare avanti la massima efficienza del business. La soluzione è quindi fornire formazione ai propri dipendenti, creando un dialogo tra impresa e mondo dell’istruzione. 

La formazione può arrivare da tante fonti diverse:

  • Scuole, università, enti di formazione;
  • Corsi e seminari privati
  • Percorsi con figure di consulenza 

Addirittura, per chi si appresta a cercare un nuovo lavoro, la possibilità di accrescere il proprio bagaglio di conoscenze digitale viene secondo solo dopo il salario. Questo indica che soprattutto da parte dei giovani c’è una forte propulsione all’imparare e al mettersi al passo con le tendenze e le tecnologie del momento (e del futuro), per dar vita ai nuovi E-Manager del futuro. 

Chi è un E-Manager?

L’E-Manager è una persona che possiede buone doti comunicative e motivazionali, attitudine al cambiamento e ha una cultura digitale che può dare ispirazione e fiducia al prossimo. 

Più sale il livello di digitalizzazione, più aumenta la necessità di una buona sinergia tra le persone: essere capaci di comunicare efficacemente è fondamentale per il 53% dei lavoratori ad alto impatto digitale, contro il 45% di quelli che lavorano meno con la tecnologia. Anche la capacità di mettersi in gioco in prima persona e quella di motivare e coinvolgere i collaboratori crescono di pari passo con il livello digitale: rispettivamente dal 41 al 49 per cento e dal 39 al 42 per cento.

Anche la capacità di mettersi in gioco in prima persona e quella di motivare e coinvolgere i collaboratori crescono di pari passo con il livello digitale: rispettivamente dal 41 al 49 per cento e dal 39 al 42 per cento.

Noi di Copying crediamo fermamente in questo progetto e sappiamo quanto sia importante portare cultura digitale e garantire processi di digitalizzazione all’interno delle aziende.

Se siete una realtà interessata ad intraprendere un percorso di digitalizzazione, noi possiamo supportarvi sotto qualsiasi aspetto con servizi personalizzati e sempre aggiornati, con un’attenzione in più verso la sostenibilità.

Siamo specializzati in:

  • Digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti
  • Connettività
  • Firma e fatturazione elettronica
  • Gestione delle infrastrutture IT
  • Politiche di privacy e cybersecurity 
  • Cloud Computing

Qui la lista completa dei nostri servizi.

Se desideri iniziare il tuo percorso di digitalizzazione, contattaci.